Ad un anno di distanza, scorro il blog e mi ritrovo perfettamente nei titoli pubblicati.
Sembra che nulla sia cambiato, se non nelle persone, che hanno avuto un’evoluzione tutta loro. Ho sempre visto la salute come un accessorio in più, ovvero abbiamo il corpo, abbiamo l’anima e poi secondo me c’è la nostra salute o benessere. Definirla secondo i canoni della medicina tradizionale mi riesce difficile, a differenza di quelle orientali che ad esempio definiscono i sette chackra, delle vere e proprie autostrade energetiche.
In un batter d’ali ci si è dimenticati della salute in quanto bene, concentrandosi solo ed esclusivamente su questo nuovo virus, le vecchie malattie non hanno avuto più peso e la salute mentale è passata in secondo piano.
Lavoro per lo più a distanza da quasi un anno, ma cerco di accorciarla in ogni modo, perché anche se al telefono, percepisco benissimo il disagio delle persone. Ho integrato ancora di più tutti i saperi che conosco perché di questi tempi tenere una mente allenata, serena e creativa è fondamentale, specie se si ha problemi con il peso o patologie da gestire.
Mi sono avvicinata allo yoga sempre di più e mi ha regalato grandissime soddisfazioni personali, oltre che tenermi a galla tutte quelle volte che pensavo alla mia vecchia vita e cadevo nella tristezza.
Ho scoperto, ma sono solo all’inizio, il vero significato del termine yoga, che in senso generale può essere inteso come “allineamento”, in effetti è proprio così.
Mi sono sentita più volte disallineata tra corpo e mente, e grazie al respiro profondo e la pratica ho ritrovato subito grande serenità.
Sono molto felice, inoltre di approfondire l’argomento grazie ad un nuovo libro di Harper Collins, Yoga e Mito, di Devutt Pattanaik con Matthew Rulli.
In questo libro Devutt Pattanaik, in collaborazione con Matthew Rulli, che pratica questa disciplina da molto tempo, racconta i miti e le leggende della tradizione induista, buddhista e giainista da cui hanno avuto origine tante posizioni yoga che negli ultimi decenni sono diventate famose in tutto il mondo; e attraverso le storie di 64 āsana chiave ci aiuta a comprendere come la cultura indica affondi le sue radici nei concetti di eternità, rinascita, liberazione ed empatia che da molte migliaia di anni sono la linfa vitale dello yoga.
Le varie figure dello yoga sono del tutto personali, ognuno può interpretarle in relazione alle capacità fisiche in maniera diversa o addirittura a seconda del momento. Ce ne sono alcune in cui siamo più bravi, altre in cui si fa più fatica, alcune che amiamo, alcune che ci piacciono di meno.
Tutte sono una sfida con se stessi, innanzitutto di concentrazione, poi anche di resistenza fisica e muscolare a seconda del tipo di asana. E’ comunque molto interessante scoprirne la storia di ciascuna e i benefici che si ricavano nel praticarle, attraverso una lettura che incoraggia subito a mettere in pratica, e diciamocelo, è un po’ quello che ci serve in questo momento.
Vorrei sfidarvi tutti a trovare la figura su cui concentrarsi ogni mese e cercare di perfezionarla.
Raccomando la lettura di questo libro a tutti, perfetto per impegnare la mente in nuove e utilissime nozioni, che se messe in pratica aiutano ad allinearci ad un momento storico molto difficile!