Ne avevo già parlato tempo fà sul blog, perchè di riflesso il libro del marito, raccontava di Claudia Zanella e della sua scelta veg. La seguo sui social e condivido le sue ricette superhealthy. E ora vi racconto del suo libro, Meglio un giorno da vegana.
Ammetto che mi ha stupita, anche se la seguo quotidianamente perchè a differenza di molti altri libri a tema sana alimentazione e salute, si distingue per l’approccio a 360°. Racconta innanzitutto di se stessa e del percorso che l’ha portata da attrice a naturopata. Come è successo anche a me, e penso ai più appassionati, è partita da se stessa, arrivando a maturare una consapevolezza che nel tempo è sfociata in un diploma da naturopata. E questo mi piace, perchè se non si è motivati e coerenti, è difficile proporre ad altri ciò che non si conosce.
Le sue giornata verdi, mi piacciono molto, perchè oltre ad insegnare a mangiare meglio, ti spronano a muoverti, ad essere positiva, a dedicarti del tempo anche nelle giornate più caotiche. Ammetto che è riuscita a infondere fiducia anche a me, che sono naturalmente stoica e negativa, vista la continua poca fortuna che mi perseguita e tutta la fatica che ci metto. Ieri sera appena finito di leggerlo, ho pensato che è proprio vero, possiamo impegnarci a tavola, ma se poi passiamo tutta la giornata alla scrivania, tempestati da stimoli nevrotici, la nostra salute non può essere una gioia. Quando mi soffermo a parlare con i miei pazienti del loro stile di vita, spesso mi dicono che non è importante, che non hanno tempo e modo di fare piccoli cambiamenti. E così anche la dieta fallisce! Troppo spesso ci si dimentica che siamo parte di un ecosistema e quello che mangiamo a sua volta ne è influenzato. E così Claudia motiva la sua scelta vegana, non solo etica, ma consapevole di quanto siano pericolosi per la salute i cibi industriali, e i cibi trasformati, specie di origine animale. Apprezzo la sua moderazione, che rispetto agli inizi in cui era più estremista, condivido con più facilità. E così anche io mi rifiuto di aquistare uova al supermercato, ma mangio solo le uova delle galline del papi, di galline libere e felicei, e quando non ce n’è pazienza, aspetto le prossime. Non mi sogno di mangiare i pomodori a novembre (tranne quest’anno che visto il grande caldo ha disorientato l’orto e abbiamo verdure estive insieme a quelle autunnali), ma seguo la stagionalità e cerco di sfruttare l’orticello del papi, così come Claudia racconta di andare dal contadino di fiducia. Sembrano banalità ma visto il tasso di inquinamento dei giorni nostri, è fondamentale saper acquistare, e vanno scelti con cura i produttori.
Poi nel libro Claudia parla della sua nuova esperienza di mamma, e di come si è approcciata con Penelope alle fasi dell’allattamento e dello svezzamento. Anche in questa occasione gli sforzi per mantenere il latte sono un grande regalo alla figlia e molto istruttivi.
E poi entrambe viviamo con un labrador, meravigliose compagne di vita a quattro zampe.
Io ho trovato subito molte similitudini con Claudia, e penso che entrambe siamo persone che non si fermano alle apparenze e che sanno mettersi in gioco, prima di prendersi cura degli altri.
Una buonissima lettura, specie per le persone molto lontane dal nostro mondo veg e healthy, per prenderne qualcosa di buono!