Mai come quest’anno il Natale dovrebbe ritrovare il suo significato originale, quello della condivisione e della gentilezza. Il senso di connessione, di un regalo come dono dovrebbe spingerci a fare acquisti in maniera molto più consapevole. Le difficoltà nello spostarsi mettono tutti a dura prova, siamo tentati a comprare online, ma prima di farlo penso sia necessario chiedersi cosa e da chi stiamo comprando.
Questo Natale siamo tutti un po’ più in difficoltà, le piccole aziende in Italia annaspano ma non mollano, ed è importante sostenerle. Acquistare prodotti di artigiani della zona tiene in vita l’economia locale, tiene in vita quelle piccole realtà che sono uniche come chi le gestisce. Entrare in un negozio, annusare il profumo, scambiare due chiacchere, confrontarsi, manca a tutti. E’ possibile sostenere queste piccole realtà proprio a Natale, nella speranza che quel gesto contribuisca a ritrovarsi presto nelle solite abitudini.
Il panettone è il dolce simbolo di questa festività, che per un italiano è un vero e proprio caposaldo. La celiachia mette a dura prova la tradizione e capita spesso che ti ritrovi a guardare quelli che mangiano il panettone perché tu non puoi, ha il glutine.
Per fortuna esistono realtà artigianali che con impegno portano avanti la pasticceria senza glutine, e così non solo si supera l’imbarazzo ma si è anche molto soddisfatti.
Nella mia zona c’è un piccolo, ma originale laboratorio di pasticceria senza glutine, che frequento da qualche anno, dove trovi sorrisi, pasticcini, dolcetti, e altre cose buone tutte senza glutine. Si chiama Free Life, e dal 2016 offre dolci di ogni genere, ma anche pane, pizza e focacce per soggetti con intolleranza al lattosio e celiachia.
I prodotti sono freschi, e molto spesso si possono personalizzare le richieste, il che è la vera forza del negozio artigianale rispetto alla produzione industriale. Parlando di panettoni senza glutine, la differenza tra una produzione artigianale e una industriale è incredibile. Come ogni cosa fatta a mano, la qualità e la scelta di materie prima fa la differenza e il risultato è notevolmente diverso da quello industriale.
Dobbiamo sostenere il laboratorio di Roberta e Walter perché durante il primo lockdown hanno tenuto duro e portavano a casa borse cariche di dolcezze. Come tutti i lavoratori nel settore della ristorazione, le difficoltà immagino siano state molte. Il loro locale, oltre ad essere una pasticceria è anche una caffetteria, un angolo di pace senza glutine in una zona del tutto schiva a considerare questo tipo di problematiche.
Ho assaggiato di tutto, dal dolce al salato, in totale sicurezza. Questo è un altro fattore che va tenuto in grande sicurezza quando si ha una patologia quale la celiachia e si rischia per gola, di farsi tentare e mangiare cibi che sono prodotti in laboratori promiscui, dove c’è anche la produzione con glutine. Odio quelli che ti dicono, “mangialo lo stesso, c’è poco glutine”. Poco o tanto, per un celiaco, è veleno e quello e questi inviti sono il primo indizio da cui diffidare,il fine è la sola vendita.
I soggetti con problematiche certe devono prestare molta attenzione a ciò che mangiano, perché anche piccole dosi di glutine possono scatenare reazioni avverse molto serie. Perciò frequentate locali certificati e acquistate in sicurezza.
Tra l’altro anche se siete a dieta, potete concedervi uno strappo per le giornate di festa, quest’anno più che mai. Un dolce come il panettone, se di qualità e realizzato con materie prime genuine è consigliatissimo ma soprattutto può essere anche il regalo perfetto se realizzato con farine senza glutine per chi ne avesse necessità. Roberta e Walter di Free Life si trasformano in Elfi per questo Natale e so che organizzano spedizioni di meravigliosi box natalizie, cariche di dolcezze, oltre al panettone glutenfree, il re delle feste.