Quando nella tua vita arriva un cane puoi non essere preparato, anzi nella maggior parte dei casi non lo sei quasi mai.
Io che sono cresciuta, con a fianco quasi sempre un fedelissimo amico a quattro zampe, sto ancora imparando a conoscerli e a capirli, alla soglia dei 35 anni.
Appena visto il libro di Elena Garoni, Piacere di conoscerti, non ho resistito alla lettura.
La mia vita con una pelosa e un compagno veterinario, rendono l’argomento non solo interessante, ma di quelli che ce l’hai fisso nel cuore.
Così in un pomeriggio di marzo, appena arrivato nelle mie mani, ho divorato questo libro, come succede ogni volta che un libro mi piace dalle prime righe. E questo è già il secondo di Tea che mi conquista nel profondo, dopo il libro delle sorelle Passera!
Cercando di non fare troppa confusione, generata dall’entusiasmo per una novità molto amata, cercherò di raccontarvi il libro in maniera seria.
Innanzitutto preambolo dell’autrice Elena Garoni, veterinaria e questo mi piace e lo leggo tra le righe di tutto il libro. Poi una prima parte che spiega nello specifico bisogni e caratteristiche del cane, fondamentale per capirne poi la distinzione razza per razza. Qui parla anche di motivazioni, emozioni, desideri dei cani. Una parte molto tecnica, ma utile per far capire che anche i cani hanno una sorta di personalità tutta loro, che va rispettata, in parte radicata nel loro DNA e in parte personale e unica come per ciascuno di noi. Poi affronta il concetto di relazione, sul quale si potrebbero scrivere capitoli interi.
Insomma avrete capito che è un libro che tratta per lo più di medicina veterinaria comportamentale, branca innovativa ma secondo me utilissima e fondamentale per avere relazioni felici con il proprio cane.
Per esperienza troppe persone adottano cani (anche gatti) con troppa leggerezza, senza comprendere l’impegno a cui stanno per sottoporsi. Un cane non è un oggetto ma purtroppo questo concetto è ancora valido per i più, che pensano di poterli trattare a loro piacimento. In realtà ogni cane, come ogni essere animale vivente, ha una sua indole, un suo carattere ne preciso e attitudini nette. C’è il cane da guardia e il cane da compagnia, questa penso sia la distinzione base che tutti conosciamo. Ma oltre a questa banale classificazione c’è molto di più. Ci sono cani adatti a certi padroni e non ad altri e viceversa.
Nel mio caso, letteralmente per caso, è arrivata nella mia vita una stupenda labrador che penso sia il cane perfetto per il mio tipo di carattere. Animo buono, generosa e la cosa più lontana che esista dall’aggressività, famelica, sempre scodinzolante e pronta per nuove avventure, sensibile e ricettiva ad ogni comando. Lei mi ha fatto fare cose che nn avrei mai pensato di fare, e io ho cercato il più possibile di adattarmi alle sue esigenze, e alle sue richieste. Un cane sa farsi capire, almeno il mio è bravissimo a farlo. Ho imparato a comunicare con lei, e a capire che una certa postura o un certo tipo di abbaio vogliono dire una cosa specifica. Se non l’avessi ascoltata mi sarei persa molte esperienze uniche che ricordo come i momenti più belli vissuti. Un cane ti cambia la vita, sembra banale ma è così! Conoscevo la storia del labrador, in quanto mi ero già informata durante i primi mesi di convivenza con la mia Lola, ma anche in questo libro ho trovato una descrizione molto coerente.
Viene infatti passata in rassegna l’indole e il comportamento del cane, facendo anche un po’ di storia sull’origine della razza. Così si spiegano certi comportamenti che ai nostri occhi, altrimenti sembrerebbero folli.
Il DNA è sempre metà del risultato, ci dimentichiamo troppo spesso da dove veniamo e che anche i cani hanno una loro storia genetica, che si tramanda di generazione in generazione.
Molto scorrevole, curioso e interessante; perfetto da leggere prima di adottare un cane, così da capire bene quale razza potrebbe adattarsi meglio a voi e al vostro stile di vita, e se voi siete in grado di relazionarvi con un tipo di razza piuttosto che un’altra.
Anche questo testo invita ad una riflessione personale, perché adottare un cane resta un gesto che richiede coscienza e responsabilità, ma soprattutto una profonda coscienza di sé.